Iscrizione sul frontone della torre eburnea a nord di Essenia: Due i mondi, e io vengo dall'altro
Iscrizione sulle tombe regali:
Pacificatore delle terre degli uomini
Costruttore di ponte
Re dei venti
Padrone degli uomini,
sono il custode del libro
e lo sarò per sempre
L'anello del dio
lo dono alla mia metà
perché la magia
che vedevo in lei
era la stessa che mi svelava
il dio della fiamma
Oggi varco l'ultima soglia
e galoppo per l'ultima volta
verso le contrade della notte
Iscrizione sulla stele a Crepaccio Oscuro, prima dell'ingresso alla città degli Immortali:
Non con la fede si arriva a me
La fede lasciatela nel tempio
su inginocchiatoi sporchi che puzzano d'incenso.
Non con l'intelletto solo si arriva a me
quello lasciatelo all'astrologo
e alla sua torre di calcoli imperfetti.
Non con la forza si arriva a me
quella è il privilegio e la rovina dei sovrani.
Viandante non cedere alle lusinghe vuote
di forza, fede o intelletto.
Mia è la volontà e la parola,
mia è la voce che piega il sole, che fa danzare
il frumento nelle notti d'estate
e lega le stelle a sentieri invisibili.
Mia è la fiamma senza riposo
che unisce i nomi alle cose,
le cose ai nomi.
Mio è quel fuoco
che ghermisce
e non consuma.
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