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lunedì 6 novembre 2017

#1 Overture

I nostri ragguardevoli giovedì sera cominciano a giugno. Sì, ci saranno post di throwback -d'ora in poi trobec- perché la linea della narrazione è in sporco vantaggio su quella della vita reale.
Benvenuto sia il flashback.
Mettetevi pure comodi, sarà una storia lunga e incoerente.

Quindi abbiamo detto che è giugno. Siamo nella periferia di Roma, in quel nulla planare che divide il centro dal mare.
Siamo anche sulla china ascendente dell'estate: le persone vanno al mare, organizzano feste in piscina, la sera hanno voglia di uscire, di bere, di ballare, di avvicinarsi, di fare sesso, di conoscersi.

E poi ci siamo noi.
5 stronzi con abbronzatura al neon. Profeti del dado. Amanti degli spuntini notturni.

Per nostro spirito di avventura decidiamo di giocare fuori, in esterna.
Dadi, manuali, fogli e noccioline ingombrano il tavolo.
Sento l'umido che entra nelle reni.

Cap e Elle hanno già la scheda completata. Cap ha segnato su un foglio a parte tutte le statistiche, così da non consumare la scheda. Ha la mia sempiterna stima per questa sua lungimiranza.
Vic tira un bassissimo valore di costituzione. Il suo pg, già con un dado vita pessimo, sarà da quel giorno condannato a vivere con la paura di morire per cause eroiche come 'le folate di vento' o 'lo spiffero sulla cervicale'. Poi c'è O e il suo gnomo bardo. Ma invece di descriverli così dovremmo far parlare il plot...

La scena si apre con una città costiera, come Ostia ma meglio, Cabiria dell'Estuario. E' l'ultima propaggine a est di un grande impero che ha la sua capitale a Ninive.
Cabiria era stata una città libera, almeno fino ad un secolo prima.
Grimgold, il personaggio di O, si ricorda ancora di quando Cabiria faceva parte della Lega delle Città Indipendenti. Quei giorni sono finiti più o meno un secolo fa.
Ora la città è sotto il controllo dell'impero, non immaginatevelo come l'Impero di Star Wars, niente di così nazista. L'impero di questo mondo è un potere grigio, opaco e neutrale. Il suo compito è pacificare il mondo e portare ordine. Per fare questo non controlla direttamente le città ma si limita a gestire, riparare, costruire e tenere pulita tutta la fitta rete stradale. Assicurando così la sicurezza dei viaggiatori, delle merci e, infine, ottenendo la pace universale.
Quindi è come l'Anas?
Sì. E' come l'Anas, ma più fantasy. E' come se Autogrill srl controllasse l'Italia. Insomma, un incubo.

Cabiria è appena uscita da un assedio navale durato diversi mesi. Un cordone di imbarcazioni piratesche bloccava le vie di accesso (e di uscita) della città.
La cosa strana è che due notti prima tutte le navi della flotta nemica sono andate a fuoco. Consumate dalle fiamme vermiglie sono affondate nella baia una dopo l'altra. Ma nessuno ha sferrato alcun attacco dalle mura cittadine. Le navi hanno semplicemente preso fuoco senza causa apparente. Le urla di dolore dei pirati che avvolgevano la notte.
 La vicenda si apre con quest'assedio che, inspiegabilmente, si scioglie. L'esercito della città e la popolazione sono in festa. Sfilano in trionfo i generali e i dignitari, vi sono i membri del Sinodo dei Pari e Pietro Scandeberd, l'eroe cittadino.

Il party li osserva da una locanda, la stessa dove stanno per accettare la prima missione.
Perché non si può stare con le mani in mano e anche perché ogni azione è narrazione.
Come nella più classica delle trame classiche una dama gli dice che suo fratello e suo padre, commercianti di sartiame tra Leza e Cabiria, sono rimasti fuori dalla città e non hanno fatto avere loro notizie da mesi. Lei è preoccupata ed esprime questa preoccupazione toccandosi il seno procace. La sudorazione dello gnomo aumenta, ma la riesce a mascherare con il suo linguaggio infiocchettato di melliflui congiuntivi e arzigogoli. Intanto Khazmud il nano, che sarebbe Cap, ha messo in chiaro la sua parcella in gemme. Olaf sogna di mettere da parte un gruzzoletto per acquistare del vicks vaporub e passare l'inverno.
La mattina successiva, in un terso aprile, il gruppo si mette in marcia e varca, per la prima volta, i cancelli della città. Si spostano verso sud per indagare sulla scomparsa dei parenti della popputa Ildegarda.
Seguono la strada pacificata dall'impero.
La seguono fino a che non si accorgono che c'è un uccello cangiante che vola sopra le loro teste e che sembra indicare la strada.
Con il piccione dai colori sparati si chiude la prima sessione.







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