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mercoledì 22 novembre 2017

#3 pistolotto sull'inquisizione

Stiamo passando in rivista il passato per farlo collimare con la narrazione presente. Quindi sbrighiamoci a pescare dal pozzo degli Echi della lunga notte un altro filare di queste serate estive!

Il gruppo salva la ragazza rossa dalla tana del ragno ma decide di non riportarla a Cabiria dell'Estuario.
Il motivo è sempre lo stesso: Cabiria è governata dall'impero che si appoggia all'Inquisizione, e quelli dell'inquisizione (vedi anche che brutto nome si sono scelti) non sono proprio shalli per quanto riguarda la 'libertà di professare il proprio culto'. La ragazzetta ovviamente non ha colpe ma è nata con il tatuaggio del dio della Magia.
Ah, di questo non avevamo parlato.
Ogni creatura che nasce sul piano materiale viene marchiata da un tatuaggio. E' na cosa con cui ci nasci proprio, non puoi fuggire da questo pallottoliere esagonale. Quindi tutti i pargoli, a quanto pare in maniera casuale, escono con un tatuaggio divino (e le nonne con la loro etica passatista per quanto riguarda piercing e tatuaggi stanno mùte!).Che poi non hanno la scritta coatta un po' gotica con su scritto dio della magia. Hanno dei simboli che li rappresentano.


Dio della magia: una fiamma

Dio della costruzione: un ponte o un
palazzo

Dio del tempo: un tondo scuro o una ciotola (una ciotola???)

Dio della morte: un corvo (scontatino eh?)

Dio del vuoto: un drappo scuro



Ovviamente in un impero governato da quei savonarola dell'inquisizione presentarsi con il tatuaggio della fiamma non porta certo bene.
Quindi riportano l'innocente pulzella nel villaggio di Leza e le dicono di rimanere nascosta.
Intanto il gruppo ritorna a Cabiria per indagare meglio.
A ringraziarli trovano Ildegarda, la committente della missione. La conversazione con lei è andata più o meno così:
-quindi avete salvato mio padre e mio fratello?
-Sappiamo cosa gli è successo
-Bene. Ma sono salvi?
-Ehm
-Ma stanno bene?
-Sa, abbiamo trovato il loro carro però
-Quindi non torneranno più?
-Le abbiamo portato dei chiodi mezzi arrugginiti del carro
(silenzio imbarazzato)

Ora non fatemi scrivere che i prigionieri del ragno erano salvabilissimi e che sgozzare i prigionieri avvoltolati nella ragnatela non è il migliore dei metodi per accertarsi delle loro condizioni di salute.
Comunque Ildegarda è ovviamente disperata ma quantomeno con il cuore finalmente libero di soffrire e di non dover più sperare in un ritorno che adesso sa che non avverrà.
Per ringraziarli li paga e li presenta a Kashkar (l'ho messo in grassetto perché ai fini narrativi è un nome importante). Un elfo mezzo nobile mezzo intrallazzino di Cabiria. Questo tipo ha un sacco di influenza nella città perché fa parte del Sinodo dei Pari, cioè l'organismo oligarchico non elettivo della cittadina costiera. Al suo interno sono rappresentati: i nobili, i mercanti, l'impero, gli inquisitori e Kashkar. E nessuno ha davvero capito che ci sta a fare, quale è il suo ruolo, quali i suoi meriti.
Comunque conoscono il tipo, e lui sembra subito fidarsi del gruppo. Lui immaginatevelo tipo renegade mezzo ripulito e infilato in un contesto mediamente fantasy. Chiede loro di indagare sulla scomparsa di molte ragazze dai capelli rossi. Discriminate due volte: la prima perché di solito c'hanno il tatuaggio della magia e la seconda perché ROSCIOCHIUSOTUO!.
E il gruppo lo fa. Si rimbocca le maniche. Kazhmud per l'occasione ripassa anche tutto l'alfabeto. Almeno fino alla lettera o.
Intanto fanno varie ricerche e capiscono che le ragazze scomparse avevano tutte nomi di navi.
Ok, di solito le navi hanno nomi di donne. Ma di quali navi posseggono i nomi? Delle navi che sono andate a fuoco durante l'assedio di Cabiria, quelle dell'esercito piratesco. Sbam, rivelazione. Sarà un caso, non sarà un caso? Può essere che il master non volesse perdere tempo a scegliere i nomi e quindi ha fatto del sano e non incolpabile copia&incolla.
In tutto questo accettano poi anche un invito a cena da Kashkar a cui andranno solo Grimgold e Olaf, i membri più delicatini del gruppo. Bad choiche. Nel mentre i due tank passano il tempo a bere in taverna.
A cena da Kashkar ci sarà anche Guglielmo Valleromita, un altro big shot del Sinodo dei pari, quello che rappresenta gli interessi mercantili nella città. E con le navi ci si fanno i soldi. Anche solo il rimessaggio stagionale costa davvero un occhio della testa.
Mentre pasteggiano parlano di tante e Kashkar fa anche delle allusioni.
La sua mano sfiora quella nodosa del nodoso Olaf, si guardano un po' negli occhi (in sottofondo parte Careless Whispers di George Michael) e droppa le allusioni sessuali lasciando quelle più generiche.
-certo che sarebbe bello usare la magia. Cioè qui siamo tutti maggiorenni e nel caso la useremmo solo per scopo personale.
Loro mezzo capiscono l'antifona.
Intanto gli viene presentato il valletto di Kashkar, un vecchio rubizzo e un po' tondino: Abulena. Kashkar vantandosi dice che possiede degli oggetti, tipo libri di magie, grimori, candele al sandalo e roba simile.
In questo esatto momento una portata della cena si ribella. Era un maialino kebab che prende vita e inizia a sputare fiamme. Olaf e Grimgold riescono a risolvere la situazione.
Ma... ma... Abulena è stato colpito in testa e giace svenuto e... il libro è sparito.
Kashkar inizia a sudare freddo.
-E se le guardie lo scoprono? E se si viene a sapere che avevo quella roba a casa?
Quindi incarica il gruppo di andare alla ricerca del libro.
Loro annuiscono.
Gli vengono dati dei legnetti che quando vengono lanciati in aria si dispongono nella direzione del libro.

Sellano i cavalli. Lanciano i legnetti.
Nord-ovest. Partono nella luce dell'alba, veloci come dopo un afterino.


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